Meditazione : La nobile verità che conduce alla cessazione del dolore. Il Buddha.
La nobile verità che conduce alla cessazione del dolore.
Il Buddha.
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Questa è la nobile verità del sentiero che conduce alla cessazione del dolore.
Il sentiero che conduce alla cessazione del dolore è il Nobile ottuplice sentiero ovvero retta visione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retti mezzi di sostentamento, retto sforzo, retta presenza mentale e retta concentrazione.
Retta Visione.
La conoscenza che si ha del dolore, dell'origine del dolore, della cessazione del dolore, del sentiero che conduce alla cessazione del dolore.
Questa è la corretta visione.
Retta Intenzione.
L'intenzione di rinunciare alle cose mondane, l'intenzione di evitare la malizia, l'intenzione di non nuocere,
questa è la retta intenzione.
Retta Parola.
L' astenzione dalla menzogna, dalla maldicenza, dalla parola aspra e dalla parola vana,
questa è la retta parola.
Retta Azione.
L' astensione dalla distruzione della vita, dal prendere ciò che non è offerto,
dall'avere una condotta sessuale scorretta,
questa è chiamata retta azione.
Retti mezzi di sostentamento.
Abbandonare gli errati mezzi di sostentamento, procurandosi di che vivere in maniera corretta,
questo è ciò in cui consiste i corretti mezzi di sostentamento.
Retto Sforzo.
Finché non prenderanno vita stati mentali salutari, sviluppare la volontà, attraverso lo sforzo alimentando
l'energia applicandosi e impegnandosi.
Per abbandonare quegli stati mentali salutari che son sorti, sviluppare la volontà,
attraverso lo sforzo alimentando l'energia applicandosi e impegnandosi.
Per stabilizzare gli stati mentali meritori che sono sorti per allontanare da essi la confusione,
per farli aumentare, maturare, potenziare e perfezionale,
sviluppare la volontà, sforzandosi, alimenta l'energia, applicare la mente con impegno.
Questo è il retto sforzo.
Retta Presenza Mentale.
Dimorare praticando la contemplazione del corpo nel corpo, strenuo, con piena comprensione e consapevolezza, avendo rimosso la cupidigia e l'afflizione nei riguardi del mondo.
Dimorare praticando la contemplazione della sensazione nelle sensazioni, strenuo,
con piena comprensione e consapevolezza, avendo rimosso la cupidigia e l'afflizione nei riguardi del mondo.
Dimorare praticando la contemplazione della mente nella mente, strenuo, con piena comprensione e consapevolezza, avendo rimosso la cupidigia e l'afflizione nei riguardi del mondo.
Dimorare la contemplazione dell'oggetto mentale negli oggetti mentali, strenuo, con piena comprensione
e consapevolezza, avendo rimosso la cupidigia e l'afflizione nei riguardi del mondo.
Questa è la retta presenza mentale.
Retta Concentrazione.
Lontano dal desiderio e da ogni stato mentale non salutare, entra e prende dimora nel Primo stato di assorbimento meditativo che nasce dal distacco ed è accompagnato dall'applicazione iniziale dell'attenzione, dal mantenimento dell'attenzione, dalla gioia e dal piacere.
Avendo quietato sia l'applicazione iniziale dell'attenzione, raggiunta la serenità interiore e la concentrazione mentale, si entra e si prende dimora nel Secondo stato d'assorbimento meditativo che è privo dell'applicazione iniziale dell'attenzione e del mantenimento dell'attenzione, nasce dalla concentrazione ed è accompagnato dalla gioia e dal piacere.
Grazie all'assenza di cucupiscenza nei confronti della gioia, è equanime, mentalmente presente e consapevole, ha esperienza diretta e personale di quel piacere , si entra nel Terzo stato d'assorbimento meditativo.
Dopo aver abbandonato il piacere e la sofferenza, con lo svanire del piacere e del dolore in precedenza provati, si entra e si prende dimora nel Quarto stato d'assorbimento meditativo che è al di là del piacere del dolore ed è purificato dall'equanimità e dalla consapevolezza.
Questo è la retta concentrazione.
Questa è chiamata la nobile verità del sentiero che conduce alla cessazione del dolore.
Da: I discorsi del Buddha.
Oscar Mondadori
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